Selvaggina
Fagiano
Distribuzione del Fagiano
Il fagiano è come quaglia, pernice rossa e coturnice un galliforme originario dell’Asia. In molti paesi dell’Europa occidentale è stato introdotto dall’uomo ed è oggi presente in molte sottospecie: colchicus, mongolicus, torquatus, versicolor, tenebrosus.
Caratteri distintivi del Fagiano
Il fagiano è un uccello di buone dimensioni; raggiunge infatti nel maschio i 1.200 – 1.600 gr. mentre nella femmina i 900-1.200 gr. Ha forme abbastanza massicce e becco robusto con ali brevi e coda lunga. Ha un accentuato dimorfismo sessuale. La femmina è di color marrone chiaro maculato mentre il maschio è molto appariscente con testa e collo verdi, mentre il piumaggio del corpo è rossiccio con alcuni riflessi metallici.
Habitat del Fagiano
Il fagiano è una specie stanziale molto legata al territorio nel quale nasce. I cacciatori dicono che il fagiano “muore dove nasce”. Predilige ambienti vari, ma vive bene anche nelle monocolture. Aree coltivate, radure, boschi, pianure sono tutti ambienti ove è possibile trovare il fagiano.
Biologia del Fagiano
Il fagiano è un uccello di terra e preferisce vivere la dove trova rifugio alla vista di eventuali predatori. Il suo atteggiamento difensivo può anche essere quello di appollaiarsi sugli alberi cosa che comunque fa per trascorrere la notte. In primavera il fagiano maschio inizia a delimitare il suo territorio e lo segnala con canti ripetuti.
In aprile iniziano gli accoppiamenti; la specie è poligama e generalmente un maschio si crea un harem di 3-6 femmine. Le femmine del fagiano costruiscono il nido e vi depongono 8-15 uova che vengono covate per 24-25 giorni. I pulcini di fagiano lasciano il nido dopo pochi giorni e sono straordinariamente vitali tanto che dopo circa due settimane sono già in grado di effettuare i primi voli. La famiglia resta unita per circa due mesi. Generalmente il fagiano effettua una sola covata, se però viene danneggiata la ripete.
Alimentazione del Fagiano
L’alimentazione del fagiano è varia. Si ciba di frutta, erbe, germogli, legumi, serpi, ragni, lombrichi, larve ed insetti.
Pernice Rossa
Distribuzione della Pernice rossa
La pernice rossa appartiene ai fasianidi come coturnice, quaglia, fagiano, starna e pernice sarda; è una specie stanziale diffusa nel sud dell’Inghilterra in Francia, Spagna e Italia. In particolare nella penisola italica è presente la pernice rossa è presente in alcune aree dell’Appennino Tosco-emiliano.
Caratteri distintivi della Pernice rossa
Nella pernice rossa il peso sia della femmina che nel maschio si aggira sui 450-500 gr. la corporatura è tozza, ali corte e arrotondate, piumaggio rossiccio. La pernice rossa è un galliforme di poco più grande della pernice rossa, ed è ben riconoscibile da questa per le variazioni cromatiche. Ha becco rosso, piedi rossi ed attorno al collo presenta una collare nero con striature che scendono verso il basso e la colorazione è rossiccia.
Habitat della Pernice rossa
La pernice rossa predilige ambienti asciutti di aree alto collinari o sub montane coperte con frequenza da cespugli.
Biologia della Pernice rossa
La biologia della pernice rossa è simile a quella della pernice rossa. E’ una specie terragnola. La vita della pernice rossa è in brigata da 10-15 soggetti strutturata con una gerarchia definita. In Febbraio marzo si formano le coppie che si riservano un territorio di nidificazione di 1/2 ettari. La femmina della pernice rossa realizza il nido in una depressione del suolo deponendovi in maggio 8-16 uova che vengono covate dalla femmina per 23-24 giorni mentre il maschio sorveglia il territorio. Dopo circa 90 giorni dalla nascita i pulcini di pernice rossa possono considerarsi emancipati. In autunno si assiste alla fusione delle brigate di pernice rossa che però non realizzano spostamenti considerevoli.
Alimentazione della Pernice rossa
L’alimentazione della pernice rossa è varia. Si ciba di frutta, erbe, germogli, legumi, ragni, lombrichi, larve ed insetti.
Starna
Distribuzione della Starna
La starna è una specie erratica e stanziale. E’ diffusa in Asia centrale ed occidentale ed in Europa. Oggi nelle zone dell’Europa la sua popolazione è fortemente rarefatta mentre resiste bene al in Europa orientale.
Caratteri distintivi della Starna
Il peso della starna si aggira su 350-400 gr. Il suo becco è robusto ed incurvato verso il basso. La coda e le ali della starna sono corti e arrotondati.
Habitat della Starna
L’habitat della starna è la media collina sino ai 700 – 800 s.l.m. con aree coltivate a cereali alternati a cespugliati pascoli, foraggiere incolti, siepi e boschetti.
Biologia della Starna
La starna è specie terragnola ottima pedinatrice. La stagione degli amori inizia in marzo. La femmina prepara il nido in una depressione del suolo ove depone 8-16 uova covate per 24-25 giorni. I pulcini della starna sono in grado di compiere i primi voli a 15 giorni dalla nascita.
Alimentazione della Starna
Il regime alimentare della starna è prevalentemente vegetale: germogli di graminacee e leguminose, semi, bacche frutti selvatici. I pulcini per acquisire proteine si cibano di anellidi e larve di insetti.
Beccaccia
Distribuzione della Beccaccia
La beccaccia è diffusa in tutta Europa, in Asia e nelle isole dell’Atlantico dove generalmente nidifica. In Italia è presente nei periodi di passo autunnale e primaverile.
Caratteri distintivi della Beccaccia
La beccaccia ha un peso oscillante tra i 320 e 450 gr. Ha un lungo becco e occhi posti in posizione laterale molto grandi. La colorazione è pressoché identica in maschio e femmina bruno rossastra con delle barre trasversali nere sul collo. In generale il suo piumaggio è estremamente mimetico nei confronti delle foglie secche.
Habitat della Beccaccia
La beccaccia gradisce i boschi dove c’è umidità e ove sia presente sottobosco. E’ possibile trovarla anche nelle radure a ridosso dei boschi.
Biologia della Beccaccia
La beccaccia un uccello solitario che vive a terra. Le sue abitudini sono prevalentemente notturne; di notte infatti si sposta e si alimenta. Durante la giornata tende a riposarsi nel folto dei boschi. Questo ha permesso di assegnargli il nome di “Regina del bosco”. Dopo aver effettuato l’accoppiamento la femmina della beccaccia predispone il nido dove mediamente vengono deposte 4 uova covate per circa 20-22 giorni. I pulcini sono accuditi solamente dalla femmina per circa un mese.
Alimentazione della Beccaccia
La beccaccia ha un regime alimentare vario ma legato al regno animale con anellidi e larve.
Lepre
Distribuzione della Lepre
La lepre è comune in tutta Europa continentale esclusa la Spagna ove vive una lepre tipica. In Italia è presente i tutta la penisola.
Caratteri distintivi della Lepre
La lepre ha una lunghezza testa-corpo di 48-70 cm. orecchie generalmente erette più lunghe della testa con punte nere. Il peso è variabile da 2,5 a 6 kg.; gli arti posteriori sono più lunghi degli anteriori e forniscono una spinta esplosiva. Il mantello della lepre è di color fulvo grigio scuro. La coda è corta, bianca.
Habitat della Lepre
La lepre si adatta facilmente a tutti gli ambienti, purché non siano troppo umidi. Preferisce comunque habitat steppici anche se abita abitualmente aree coltivate frammiste a cespugliati. L’altezza massima che raggiunge è circa 2000 metri s.l.m.
Biologia della Lepre
La lepre ha abitudini notturne e crepuscolari. Normalmente è un animale solitario e non si allontana mai dal proprio territorio. Trova rifugio nelle depressioni del terreno che adatta e che vengono definite dai cacciatori umbri “covo” o “covile”. La lepre opera una scelta delle zone di rifugio in funzione del momento e delle condizioni meteorologiche ma in genere sempre adatte a valorizzare le sue elevate capacità mimetiche. La sua veloce fuga segue un percorso lineare inframezzato da frequenti zig zag e inversioni di marcia. Raggiunge velocità di 60-70 km/orari. La lepre raggiunge la propria maturità sessuale a circa 1 anno di vita. L’epoca dell’accoppiamento non è definita ma è funzione delle disponibilità alimentari e alle condizioni stagionali. La femmina della lepre al momento del calore marca il territorio con il proprio secreto. Il maschio la ricerca con l’olfatto scontrandosi con altri maschi. La lepre generalmente è monogama ma può divenire anche poligama. La gestazione è di circa 45 giorni e il parto da alla luce 2-5 piccoli che dopo qualche ora aprono gli occhi. Dopo circa 5-6 settimane i piccoli della lepre divengono indipendenti. Nella lepre risulta frequente la sovrapposizione di gravidanze anche se in genere non si hanno più di 3 parti all’anno.
Alimentazione della Lepre
L’alimentazione della lepre è di tipo esclusivamente vegetale: erbe fresche e secche, frutta, castagne, germogli di leguminose e graminacee.
Cinghiale
Distribuzione del Cinghiale
Il cinghiale è presente in Europa, Asia, Africa del nord. In Italia è presente con alcune sottospecie, alcune tipiche presenti in maremma e nel gargano altre immesse che hanno inevitabilmente inquinato il patrimonio genetico delle sottospecie autoctone.
Caratteri distintivi del Cinghiale
Nel cinghiale la lunghezza testa-corpo è di 100-150 cm. coda 12-20 cm. altezza al garrese 60-90 cm. Il peso nel maschio 45-180 kg. nella femmina 30-150 kg. Il cinghiale è un animale di grandi dimensioni, con un corpo massiccio che presenta un treno anteriore più sviluppato del posteriore. Il cinghiale ha testa grande con forma di cuneo culminante con il caratteristico grifo. La pelliccia è folta e di colore bruno uniforme; le femmina ha 12 mammelle addominali. Nel maschio i canini si sviluppano con una lunghezza anche di 10 cm.
Habitat del Cinghiale
Il cinghiale è un selvatico tipico forestale, ma è diventato una specie generica adattandosi a tutti gli ambienti purché gli stessi soddisfino le sue esigenze di cibo e siano presenti zone acquitrinose.
Biologia del Cinghiale
Nel cinghiale l’unità fondamentale è costituita dalla scrofa e dai sui cuccioli e il gruppo così costituito ha una solida gerarchia di pascolo. Il maschio “solengo” conduce vita solitaria e a volte accetta la compagnia di qualcun altro. All’epoca dei calori i maschi creano un’area di influenza spartendosi le femmine. Dopo l’accoppiamento la gestazione si protrae per 16-18 settimane e nell’imminenza del parto la femmina si ritira in un’area isolata. Dopo il parto per circa due settimane la femmina del cinghiale e i cuccioli rimangono nel covo. Il periodo dell’allattamento dura fino ai 3 mesi mentre la completa emancipazione si ha nella primavera successiva. Nel cinghiale la maturità sessuale si raggiunge dopo circa 10 mesi. I maschi raggiungono la possibilità di riprodursi verso i 4 anni. La vita in natura dura dai 15 ai 20 anni.
Alimentazione del Cinghiale
Il cinghiale ha regime alimentare quanto mai vario, ma essendo monogastrico si nutre di alimenti ad elevato valore nutritivo. Con il suo grifo usato a mo di aratro riesce ad estrarre i tuberi dal suolo. Si ciba di frutti selvatici, tuberi, rizomi, ghiande, castagne, foraggiere, funghi, noci, insetti, rettili, larve.
Capriolo
Distribuzione del Capriolo
Il capriolo è diffuso in tutta Europa con l’eccezione delle isole. In Italia è presente sulle Alpi e sull’Appennino.
Caratteri distintivi del Capriolo
Lunghezza testa-corpo 90-135 cm. coda 2-3 cm. altezza al garrese cm. 65-75. Il capriolo ha struttura corporea slanciata, tipica del saltatore con groppa più alta del garrese. Ha sensi molto sensibili in particolare udito e vista. Durante l’estate il capriolo ha mantello di color rossiccio con aree inferiori più chiare, il mantello invernale ha tonalità più tendenti al grigio. Le corna sono presenti solo nei maschi, costituite da tre stanghe con tre punte ciascuna. Nei soggetti adulti e vigorosi il peso dei palchi è di 400-500 gr. Il numero dei palchi non aumenta mai più di tre, raramente quattro. Le corna del capriolo cadono tutti gli anni in novembre dicembre e la loro rinascita inizia di nuovo in febbraio marzo. La maturità sessuale è raggiunta a circa 12 mesi. Normalmente la vita è di circa 15 anni.
Habitat del Capriolo
L’habitat ideale del capriolo è la foresta di latifoglie, ricca di sottobosco, intramezzate da radure e pascoli. Le esigenze alimentari sono elevate ma il capriolo è fortemente territoriale per cui se l’ambiente scelto non è ricco di pastura lo abbandona. A differenza di cervo e daino il capriolo è un brucatore, cioè un animale che sceglie accuratamente le parti migliori della pastura.
Biologia del Capriolo
Il maschio adulto delimita il territorio sfregando i cespugli e marcandolo con la secrezione delle ghiandole sebacee dei palchi. Il territorio delimitato può andare da 5 fino a 30 ettari a seconda delle zone. Le femmine vanno in calore nel mese di luglio e l’accoppiamento ha luogo all’interno del territorio dl maschio. Dopo l’accoppiamento le femmine di capriolo rientrano nel loro nucleo famigliare mentre il maschio rimane solo. Avvicinandosi al parto la femmina di capriolo allontana gli altri componenti il nucleo famigliare appresta un rudimentale giaciglio dove avviene il parto. I piccoli rimangono per qualche tempo nel giaciglio.
Alimentazione del Capriolo
Il capriolo, utilizza essenze vegetali quali leguminose, e foraggiere graminacee. Utilizza anche apici di frassino, carpino, nocciolo, acero. In inverno si nutre anche di ghiande, lamponi, funghi, castagne.